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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

80's are good enough

Papà, non leggere questo post. Anzi sì, cosi per prima cosa potrai leggere i miei ringraziamenti. Il fatto è che quando ho dodici anni, succede l'irreparabile. Per tenermi buona durante una serata tra amici, mia mamma mi piazza davanti alla tv intimandomi di guardare un bel film. Il storco il naso, che me ne importa? Mamma insiste e ok, guardiamolo. Il suddetto film è "The Goonies". Non voglio accettare che qualcuno tra voi non ne conosca la trama, ma in buona sostanza la riassumo così: ragazzini sfigati, sfratto, tesoro dei pirati, inseguimento da parte dei cattivi, tracobbetti, lieto fine. Il tutto mentre Cindy Lauper canta "Goonies are good enough"; erano gli anni '80. Intanto, papà, voglio che tu sappia che apprezzo il fatto che la mia VHS non sia mai stata misteriosamente andata smarrita, bruciata, fatta saltare in aria; lo apprezzo,  dovevi volermi davvero molto, molto bene. Detto questo, io vedo il film, lo rivedo, lo rivedo, lo rivedo, lo rived

(Piccoli) Uomini e Donne

Detto così, suona molto Maria De Filippi con tanto di sigla inconfondibile. Beh, dopotutto la mia storia con la lettura e la scrittura è una storia di corteggiamento quindi potrei ben dire che esiste una Tronista e diversi corteggiatori. La Tronista ero decisamente io e, dopo il libro "Cuore", mi corteggiavano altre tipologie di lettura. "Piccole Donne". Fate ben attenzione perchè inizierete a scoprire come una giovane ragazzina molto ingenua abbia capito cosa sarebbe stata da grande. Come tutti sapete, il romanzo parla di quattro sorelle che vivono in semi povertà (i poveri veri sono quelli che muoiono di scarlattina in un tugurio) unite da un profondo affetto, dalla mamma chioccia, dalla paura per il padre in guerra e dall'affetto per i vicini di casa: un burbero anziano e il timido nipote. Vi ricordate che, giocando a ritagliare figure femminili, avevo iniziato ad assegnare le parti dei miei giochi simbolici? Bene, "Piccole Donne" era diventato i

Il battito del "Cuore"

Il primo libro che ho letto, fu probabilmente il libro "Cuore". Avevo sei anni. In tv andavano pochi cartoni animati e uno tra essi era proprio tratto dal libro in questione. Mia nonna non fece altro che tirar fuori un tomo pesantissimo dalla copertina blu, mi disse "leggilo" e così feci. Ovviamente, ero innamorata di De Rossi. Sì, come il calciatore. Era biondo, bellissimo, di buon cuore e il primo della classe. Il classico saputello che, però, non se la tira. D'altronde mi sarei anche innamorata di Anthony, il principino sfigato di Candy Candy. A me i bei tenebrosi alla Terence non sono mai piaciuti e poi, diciamolo, se Anthony non fosse caduto da cavallo morendo, Candy sarebbe invecchiata con lui e avrebbero avuto tre figli altrettanto biondi e altrettanto stucchevolmente, melensi. Ma torniamo a De Rossi. Il libro "Cuore" era il finto diario di tale Enrico Bottini che era totalmente mediocre come è giusto che sia per permettere al lettore di imm