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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Misteri Tropicali

Passano gli anni. Quattro, dal mio primo scritto. Nel frattempo ne ho iniziati altri, ne ho completati pochi e non li ho fatti leggere a nessuno. Rappresentavano solo esercizio di scrittura creativa e sono sincera se dico che non li ricordo nemmeno più. Intanto che scrivo, continuo a leggere i libri per ragazzi della "Mondadori Junior" e li amo perché narrano di amicizia, amore, guerre, omosessualità, lutti e tutti gli argomenti che ogni adolescente dovrebbe affrontare, facendolo in modo più delicato e meno chiassoso di adesso. A 13 anni, però, incontro lui ed è amore a prima vista. Non possiamo più fare a meno l'uno dell'altra e da allora rimarremo insieme per sempre: il GIALLO. Ebbene, io quando leggo gialli e thriller, mi esalto. Mi sembra di essere posseduta dall'emozione e più è malvagia, meglio mi sento. Vale anche per il cinema: il male nell'arte fa meno paura, serve a esorcizzare le ansie della vita reale. Ad ogni modo, ne ho letti tanti, ma non ne a

I ragazzi del collegio

Insomma, a 13 anni leggo "Piccoli Uomini". Qualcuno ricorderà che narra di Jo March, scrittrice di "Piccole donne" che, dopo la tragica morte della piccola Beth e il matrimonio della sorellina Amy col ricco amico Laurie, si sposa e apre una sorta di casa famiglia per ragazzi di ogni tipo. Lì per la prima volta è avvenuta la magia: leggevo e intanto pensavo a come sarebbe stato riscrivere la stessa storia a modo mio. I protagonisti facevano cose e nella mia testa le stavo riscrivendo, ambientandola ai giorni nostri con personaggi diversi. È stato in quel momento che ho capito cos'avrei fatto da grande: la quarantenne che vive con due gatte in un bilocale. E che scrive. Il giorno dopo, tornata da scuola, mi sono.messa a scrivere la storia che avevo in mente. Ovviamente era illeggibile. Una bieca scopiazzatura del romanzo originario, tanto patetico che non lo feci leggere a nessuno, eccetto mia nonna. Nonna Lidia non si limitò a leggerlo: lo copiò al computer (m