Il "Vesti maiala"
Uno dei miei giochi preferiti da bambina,
era il "Gira la Moda". Per chi non se lo ricordasse, consisteva nel passare un carboncino sulla carta posta sui diversi elementi femminili (viso, corpo e gambe) e, successivamente, le texture degli abiti. Il risultato finale era una donna con infinite combinazioni di volti e look. Da lì, mi sono evoluta nel "vestibambole". Ritagliavo sagome di donne e le vestivo con abiti di carta. La cosa più divertente, ovviamente, era fare interagire le diverse protagoniste, ognuna in base a quanto mi ispirava il suo volto o il suo abbigliamento.
C'era quella con l'aria dolce e carina, la signorina Rottermeier, la snob altezzosa... inventavo vere e proprie storie con un inizio e nessuna fine, nel senso che quando mia mamma mi chiamava per cenare, il gioco terminava. Io ero capace di continuare per ore ed ore a creare una vita a delle sagome di cartoncino.
La vera svolta, però, quel che poi è diventata la mia modalità di scrittura, fu la scoperta del Postalmarket. Per chi non se lo ricordass... dai, ma chi non si ricorda il Postalmarket? Quando mia mamma aveva finito di sfogliarlo, ritagliavo le donne che mi affascinavano maggiormente, qualche bambino e pochi uomini e davo ad ognuno un ruolo. Il padre stacanovista, la mamma amorevole, i nonni, le sorelle più o meno stronze, le zie zitelle, la baby sitter e così via. Un giorno i miei occhi si posarono su una giovane e bella donna in lingerie; la ritaglio, la fisso e nientet... non so che parte farle recitare. Vado da mamma con questa tipa seminuda in mano e le chiedo "ho già tutti i personaggi; questa cosa può fare?". E mia madre, candida "La maiala". Io manco sapevo cosa intendesse e me lo feci spiegare.
Inutile dirlo, la storia trovò nuovi e interessanti risvolti.
era il "Gira la Moda". Per chi non se lo ricordasse, consisteva nel passare un carboncino sulla carta posta sui diversi elementi femminili (viso, corpo e gambe) e, successivamente, le texture degli abiti. Il risultato finale era una donna con infinite combinazioni di volti e look. Da lì, mi sono evoluta nel "vestibambole". Ritagliavo sagome di donne e le vestivo con abiti di carta. La cosa più divertente, ovviamente, era fare interagire le diverse protagoniste, ognuna in base a quanto mi ispirava il suo volto o il suo abbigliamento.
C'era quella con l'aria dolce e carina, la signorina Rottermeier, la snob altezzosa... inventavo vere e proprie storie con un inizio e nessuna fine, nel senso che quando mia mamma mi chiamava per cenare, il gioco terminava. Io ero capace di continuare per ore ed ore a creare una vita a delle sagome di cartoncino.
La vera svolta, però, quel che poi è diventata la mia modalità di scrittura, fu la scoperta del Postalmarket. Per chi non se lo ricordass... dai, ma chi non si ricorda il Postalmarket? Quando mia mamma aveva finito di sfogliarlo, ritagliavo le donne che mi affascinavano maggiormente, qualche bambino e pochi uomini e davo ad ognuno un ruolo. Il padre stacanovista, la mamma amorevole, i nonni, le sorelle più o meno stronze, le zie zitelle, la baby sitter e così via. Un giorno i miei occhi si posarono su una giovane e bella donna in lingerie; la ritaglio, la fisso e nientet... non so che parte farle recitare. Vado da mamma con questa tipa seminuda in mano e le chiedo "ho già tutti i personaggi; questa cosa può fare?". E mia madre, candida "La maiala". Io manco sapevo cosa intendesse e me lo feci spiegare.
Inutile dirlo, la storia trovò nuovi e interessanti risvolti.
Ahahahah... Peppa Pig
RispondiEliminaIn tempi non sospetti...
EliminaA dir poco favoloso!!!! Adoravo Gira la Moda e mi sono ritrovata nel tuo racconto. La parte della maiala è indubbiamente la migliore. Tu sei una grande ma tua mamma é da 10 e lode!!!!Luciana
RispondiEliminaLei non si ricordava neppure, ma io ovviamente si ;)
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